Il secolo dei Bentivoglio

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Il secolo dei Bentivoglio

La nascita del culto della Madonna del Baraccano e l’edificazione del Santuario sono strettamente connessi alla storia dei Bentivoglio e alla signoria che mantennero su Bologna, pur con alterne vicende, per circa un secolo, dal 1401 anno in cui Giovanni I prese il potere al novembre 1506, quando Giovanni II dovette lasciare Bologna e riparare a Milano per l’arrivo di Giulio II. Nella primavera del 1507, forse con l'incoraggiamento di Giulio II, fu saccheggiato e distrutto a furor di popolo il sontuoso palazzo Bentivoglio, che si trovava dove oggi sorge il teatro Comunale.

In realtà vi fu una piccola appendice, quando nel 1509, i figli di Giovanni Annibale ed Ermes II sostenuti dai francesi riuscirono a riprendere il controllo della città, approfittando della rottura fra Giulio II e i francesi. Nel gennaio 1512 i pontifici, questa volta alleati con gli spagnoli, assediarono Bologna e in questo assedio si colloca il fatto ritenuto prodigioso della mina, posta proprio in corrispondenza del baraccano, che esplose ma non riuscì ad aprire una breccia nelle mura. Era il primo di febbraio e una grossa nevicata fece il resto per sventare l’assedio.

Per ringraziare la Madonna che ancora una volta aveva protetto i Bentivoglio, Annibale decise non solo di provvedere a riparare i danni prodotti alle mura e alla cappella dall’esplosione, ma anche di ampliarla ed abbellirla. Il 27 aprile 1512 furono commissionate le lesene e l’arco in pietra scolpita che tuttora ornano il portale di accesso all’altare.

Ma quando ad Annibale venne a mancare l’appoggio dei francesi, dovette lasciare Bologna il 10 giugno 1512. Finì così definitivamente l’epoca dei Bentivoglio,.

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Le vicende

Le vicende della Chiesa del Baraccano, che può essere considerato il Santuario dei Bentivoglio, e l’ampliamento dell’ ospedale dei pellegrini, che in seguito diventerà il “conservatorio delle putte” sono legati alle due figure di Giovanni I e Giovanni II che in pratica aprirono e chiusero il secolo dei Bentivoglio.

Fu quello un tempo travagliato sia da odi e congiure fra le famiglie patrizie all’interno della città, sia dalle influenze esterne che condizionavano pesantemente una città come Bologna che non aveva né una potenza militare paragonabile a quella dei milanesi dei Visconti, né economica come quella dei fiorentini.

C’era anche un vicino incombente come Cesare Borgia a Imola che fortunatamente fu sconsigliato di rivolgere le sue mire verso Bologna dal suo segretario Machiavelli:

“era stato mostro a lui [Cesare Borgia] come elli era più fermeza del suo stato mantener messer Giovanni e farselo amico che voler cacciarlo e pigliare una terra che non si possa tenere e che col tempo havessi ad essere capo della ruina sua”

Questa nota del 1502 suggeriva al duca Valentino che Bologna era probabilmente facile da conquistare ma difficile da tenere perché, specie dopo la morte del padre, il papa Alessandro VI, (che in effetti sarebbe avvenuta da lì a poco, nell'agosto 1503) il papato non avrebbe certo rinunciato a Bologna, che veniva considerata a tutti gli effetti dominio pontificio.

I Bentivoglio erano considerati dei reggitori tollerati, se non altro per tenere a freno le litigiosità e gli odi interni, fino a che obbedivano a Roma. Il vero “convitato di pietra” dietro all’impossibile autonomia di Bologna era quindi lo stato pontificio. Di fatto, dopo il secolo dei Bentivoglio seguirono, praticamente dall’ingresso di Giulio II fino al dominio napoleonico, duecentocinquanta anni di calma piatta in cui Bologna fu governata da un legato pontificio.

Del resto Bologna era da tempo considerata dopo Romala città più importante dello stato della Chiesa , come testimoniano una serie innumerevole di eventi che la videro protagonista, a partire dal tempo (1300) in cui Bertrando del Poggetto progettava il ritorno della sede pontificia da Avignone proprio a Bologna.

Finito il secolo dei Bentivoglio, fu a Bologna che papa Clemente VIII si trattenne assieme a Carlo V per qualche tempo, ed è in San Petronio che lo incoronò il 24 febbraio 1530. Nel 1547 due sessioni del concilio di Trento si tennero a Bologna.

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La cronologia della successione dei Bentivoglio

Per meglio orizzontarsi nella sequenza degli avvenimenti, conviene quindi considerare brevemente la cronologia della loro successione,

1401-1402 – Nel 1401 Giovanni I prese il potere e lo mantenne per solo quattordici mesi. Nel 1402 fu ucciso in un tumulto popolare al ritorno dalla battaglia di Casalecchio persa contro i milanesi.

1420-1435 – Dopo un periodo si può immaginare quanto turbolento, in pieno scisma di occidente, in cui dominarono i Visconti e Baldassarre Cossa (l’antipapa Giovanni XXII) nel 1420 prese il potere Antongaleazzo, figlio di Giovanni I appoggiato dai Visconti. Morirà puganlato da un emissario del cardinale legato nel 1435.

1435-1445 – Ad Antongaleazzo successe il figlio Annibale, che nel 1445 fu pugnalato da un membro della famiglia nemica dei Canetoli.

1446-1467 – Per succedere ad Annibale viene chiamato Sante, un cugino di Annibale, che era cresciuto a Firenze alla sotto la protezione di Cosimo de’Medici. Non era mai stato a Bologna né si era occupato di politica (a Firenze faceva il lanaiolo). Il suo fu un periodo di buon governo e morì di morte naturale nel 1463.

1467-1506 – A Sante succedette Giovanni II, che era figlio di Annibale e fu praticamente allevato da Sante, scavalcando il figlio di Sante, Ercole. I quasi 40 anni di governo di Giovanni II sono ricordati come un periodo politicamente tranquillo, ma certamente Giovanni II non fu benvoluto dal popolo per i lussi che lui e la moglie Ginevra si concedevano. Non ci meraviglia quindi che il suo fastoso palazzo sia stato depredato e alla fine distrutto subito dopo che ebbe abbandonato Bologna, il 2 novembre 1506. L’11 novembre entrò in Bologna con un grandissimo corteo il papa Giulio II.

1509-1512 – Nel 1509, i figli di Giovanni Annibale ed Ermes II sostenuti dai francesi riuscirono a riprendere il controllo della città, approfittando della rottura fra Giulio II e i francesi. Nel gennaio 1512 l’appoggio dei francesi cessò e Annibale dovette lasciare Bologna .

Ebbe così termine il secolo dei Bentivoglio e il periodo travagliato delle lotte per il potere fra le famiglie nobiliari; Bologna entrò sotto il dominio pontificio, in cui rimarrà per duecentocinquanta anni, sino all’arrivo delle truppe napoleoniche il 20 giugno 1756.